Riforma dei servizi pubblici locali di rilevanza economica: più semplificazione nel rapporto fra pubblico e privato

Riforma dei servizi pubblici locali di rilevanza economica: più semplificazione nel rapporto fra pubblico e privato

Quali novità introdurrà la riforma dei servizi pubblici locali di rilevanza economica nel rapporto fra pubbliche amministrazioni e aziende private? Se ne è dibattuto a Villa Umbra, sede della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica in un seminario che ha riunito i maggiori esperti del diritto amministrativo a livello nazionale.

Durante i lavori sono emerse le novità sostanziali apportate dal decreto legislativo 201 del 2022 che ha dato corpo alla riforma: l’armonizzazione delle norme che regolavano i rapporti fra enti pubblici e privati, come i gestori dei servizi idrici, energetici o di igiene ambientale. Ma anche una sostanziale semplificazione legislativa che darà maggiore spazio all’iniziativa privata all’interno del perimetro normativo pubblico.

Un testo normativo che, fra luci e ombre, è finalizzato a una maggiore linearità dell’intervento delle aziende private nell’erogazione dei servizi pubblici rivolti alla cittadinanza che, tuttavia, potrebbe lasciare ancora spazi interpretativi alla magistratura amministrativa nei diversi casi di applicazione.

“Una norma molto complessa – afferma Francesco Caringella, presidente della V Sezione del Consiglio di Stato -, che lascia emergere punti di forza e debolezza. È un testo normativo coraggioso perché ha, nelle sue maglie, lo scopo di rendere più elevata l’efficienza del rapporto fra pubblico e privato.

Tuttavia – spiega Caringella -, la norma non è ad oggi completa e lascia aperte delle possibilità di interpretazione. L’essenza del diritto amministrativo sono proprio i servizi pubblici locali e la felicità dei cittadini dipende dalla qualità dei servizi. Questo corpo normativo – conclude il magistrato -, nonostante i tratti di perfettibilità, stimola la concorrenza e renderà più operativo il meccanismo di erogazione dei servizi pubblici all’interno delle nostre comunità locali”.

“Una riforma che ha il pregio di disciplinare un dedalo normativo sino a oggi frammentato – commenta Giuseppe Severini, presidente emerito di Sezione del Consiglio di Stato -. Non ha la pretesa di definirsi come codice o testo unico ma traccia un percorso chiaro nella definizione delle competenze, soprattutto per gli enti locali.

Tuttavia – prosegue Severini -, ci sono ancora spazi per l’interpretazione della norma da parte del giudice amministrativo. Allo stesso modo, non sono chiari i rapporti fra le varie discipline delle sezioni giurisdizionali su settori trasversali come, ad esempio, la disciplina delle acque e i servizi idrici.

Giornate di approfondimento come questa – conclude il magistrato -, sono fondamentali proprio per generare riflessioni e ulteriori proposte per successivi aggiornamenti normativi”.

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Giorgio Pezza