L’accessibilità universale non è più e solo un adempimento normativo, ma è soprattutto il principio cardine per la costruzione di comunità realmente inclusive: si è andati oltre il tema strutturale del PEBA (Piano di eliminazione delle barriere architettoniche), durante il seminario dedicato al tema che si è tenuto lunedì 13 giugno a Villa Umbra, sede della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, su iniziativa dell’Osservatorio regionale per le persone con disabilità in collaborazione con la Scuola.
Nel corso dell’incontro voluto fortemente dalla presidente dell’Osservatorio, Paola Fioroni e diretto al personale del comparto socio-sanitario, tecnico-urbanistico, culturale e del Terzo settore di tutto il territorio regionale, è emerso che il principio di accessibilità si riferisce a un benessere ambientale più ampio e trasversale, che riporta la progettazione nella prospettiva strumentale che le spetta: ovvero, favorire la serenità e la socializzazione delle persone all’interno di comunità accoglienti.
Nello specifico quindi, urge rivedere le politiche dedicate alle persone con disabilità in una prospettiva integrata e non più settoriale.
In questo senso, la programmazione e la progettazione degli interventi a favore di una migliore condizione di vita delle persone con disabilità deve contemplare la loro partecipazione nei percorsi decisionali.
Dopo i saluti istituzionali della presidente dell’Osservatorio, Paola Fioroni, che ha inquadrato la complessità e profondità del tema, e dell’assessore regionale ai Trasporti e alle Opere pubbliche, Enrico Melasecche, gli interventi si sono incentrati sui processi di trasformazione delle politiche di inclusione in piani per l’accessibilità. Quindi, un focus relativo al principio di accessibilità negli appalti pubblici e sui percorsi di promozione dell’autonomia personale. Infine, uno spazio laboratoriale che ha prodotto delle piste operative da proporre agli organi decisionali.La giornata si è conclusa con l’intervento del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Maurizio
Oliviero, che ha accolto la sfida formativa e di alta specializzazione sul tema dell’accessibilità universale.
“Il tema dell’accessibilità universale – ha detto Paola Fioroni – è frutto di un percorso che viene da lontano e che deve vedere tutto il sistema impegnato in una evoluzione culturale che conduca alla concreta realizzazione della fruibilità ed usabilità per tutti di luoghi materiali e virtuali.
Le criticità che ancora si incontrano nell’attuazione dei PEBA, – ha aggiunto – e la necessità di condividere processi e linee guida trasversali e omogenee per abbattere ogni barriera fisica e/o sensoriale, fa sì che momenti di confronto come questa iniziativa, assumano una rilevanza importante per fare il punto della situazione e poter cogliere le opportunità che possono essere condivise e poi sviluppate grazie alla riflessione e allo scambio di buone pratiche.
Grazie alla sinergia fra tutto i protagonisti, come quella con l’Università nell’ambito della formazione – ha concluso – sarà possibile creare nuovi strumenti per traguardare obiettivi sempre più ambiziosi riguardo la tutela dei diritti della persona con disabilità”.
Per l’assessore Enrico Melasecche, “il tema dell’accessibilità universale è a cuore da sempre a tutti. Ma oltre una sostanziale unità di intenti sugli obiettivi – prosegue –, si pone la sfida di raggiungere risultati a medio e lungo termine. In questo senso, molti comuni dell’Umbria hanno iniziato seriamente a ragionare sui PEBA, e crediamo – conclude – che questa sensibilità diffusa possa piano piano raggiungere tutti i territori della nostra regione”.
“In 35 anni si è fatto molto per l’abbattimento delle barriere architettoniche – ha affermato il Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero -, ma è arrivato il tempo di cambiare paradigma: dal tema della disabilità dobbiamo passare a quello della funzionalità. Quando guardiamo alle nuove progettazioni, alle nuove configurazioni degli spazi urbani e al modo di abitare le aree pubbliche e private, emerge come l’obiettivo non sia più la rimozione degli ostacoli per la disabilità ma come iniziare a progettare una nuova funzionalità. Quello dell’accessibilità – ha proseguito – è oggi un tema di carattere universale e temporale: c’è un problema di accessibilità per i giovani, per gli anziani e di accessibilità culturale.
Questa giornata sancisce un percorso, costruito grazie alla proficua collaborazione con l’Osservatorio regionale sulla disabilità, con il quale stiamo ragionando su come creare dei percorsi formativi finalizzati a sviluppare questa nuova dimensione culturale, aperta all’universalità del principio di accessibilità. In tal senso – ha concluso – abbiamo in programma l’avvio di un percorso formativo di primo livello, per sostenere la condizione di disabilità con strumenti operativi, ma anche a un percorso di alta formazione, diretto a coloro che hanno l’obiettivo di costruire nuovi spazi di abitabilità”.
Giorgio Pezza