Riassunto
Il seminario, organizzato dalla Regione Umbra in collaborazione con la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, metterà al centro le piste operative per l’accompagnamento dopo la maggiore età dei ragazzi e le ragazze che vivono fuori famiglia.
Vengono identificati come “care leavers” i ragazzi e le ragazze che durante la minore età sono stati allontanati dalle proprie famiglie di origine perché – per diverse motivazioni-, non erano in grado di provvedere adeguatamente alla loro crescita ed educazione.
Dopo aver vissuto la propria infanzia in una famiglia affidataria o una struttura di accoglienza residenziale – se non c’è un provvedimento di prosieguo -, al compimento dei 18 anni escono dal sistema di tutela.
Si trovano quindi ad affrontare tutte insieme, senza il sostegno di una famiglia, alcune sfide decisive che i loro coetanei incontreranno molto più tardi: il mantenimento degli studi, l’inserimento nel mondo del lavoro, una situazione abitativa stabile e una rete di affetti che li sostenga.
Questa dinamica di immediata fuoriuscita da un sistema di protezione istituzionale, sarà al centro del convegno organizzato dalla Regione Umbria e promosso dalla garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza in collaborazione con la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, che avrà luogo il prossimo 25 gennaio a Villa Umbra, sede della Scuola.
La giornata formativa dal titolo: “Progetto sperimentale nazionale Care Leavers: una sfida da vincere in Umbria”, che si avvarrà del supporto scientifico dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, avrà come obiettivo quello di diffondere il progetto – in particolare agli operatori delle comunità residenziali per minorenni operanti in Umbria e alle famiglie affidatarie -, nella prospettiva di un ampliamento delle sperimentazioni di nuove piste operative per trasformarlo in intervento strutturale.
Il seminario è il primo di due appuntamenti dedicati alla cura e prevenzione del disagio dei futuri adulti. Il prossimo appuntamento è in programma per il 21 febbraio e sarà dedicato dalla revisione del patto educativo fra la scuola e la famiglia.
Giorgio Pezza