Presentato il piano di attuazione del Patto di Migrazione e Asilo

Presentato il piano di attuazione del Patto di Migrazione e Asilo
Il piano di attuazione comune del patto sulla migrazione e l’asilo, adottato il 12 giugno dalla Commissione, stabilisce le tappe fondamentali che permetteranno a tutti gli Stati membri di mettere in atto le capacità giuridiche e operative necessarie per iniziare ad applicare efficacemente la nuova legislazione entro la metà del 2026. Anche le agenzie dell’UE forniranno un sostegno operativo e mirato agli Stati membri durante l’intero processo. Il piano di attuazione comune fornisce un modello per i piani di attuazione nazionali che gli Stati membri devono adottare entro la fine di quest’anno. Esso raggruppa i lavori giuridici, tecnici e operativi in 10 elementi fondamentalmente interdipendenti e che devono essere attuati in parallelo, in modo da concentrare e facilitare gli sforzi di attuazione pratica:

1.       un sistema comune d’informazione sulla migrazione e l’asilo (Eurodac) che sosterrà gli Stati membri, in particolare nella determinazione della competenza e nel monitoraggio dei movimenti secondari.

2.       un nuovo sistema di gestione della migrazione alle frontiere esterne dell’UE per gestire gli arrivi irregolari di cittadini di paesi terzi e istituire procedure rapide, efficienti e semplificate per l’asilo e il rimpatrio, accompagnate da solide garanzie.

3.       garantire ai richiedenti condizioni di accoglienza adeguate in funzione delle loro esigenze.

4.       procedure di asilo eque, efficienti e convergenti per semplificare la valutazione e il processo decisionale per le singole domande di asilo in tutta Europa.

5.       procedure di rimpatrio efficienti ed eque per rendere sostenibile le politica dell’UE in materia di migrazione.

6.       un sistema equo ed efficiente che permetta il funzionamento delle nuove norme in materia di responsabilità, istituendo una ripartizione efficace e stabile delle competenze in tutta l’Unione e riducendo gli incentivi ai movimenti secondari.

7.       una solidarietà effettiva, con un meccanismo di solidarietà permanente, giuridicamente vincolante ma flessibile.

8.       preparazione, pianificazione di emergenza e risposta alle crisi per contribuire a rafforzare la resilienza all’evoluzione delle situazioni migratorie e ridurre i rischi di situazioni di crisi.

9.       nuove garanzie per i richiedenti asilo e le persone vulnerabili, attraverso un maggiore monitoraggio dei diritti fondamentali, per garantire procedure efficaci e proteggere la dignità umana e un diritto di asilo reale ed effettivo, anche per le persone più vulnerabili, come i minori.

10.   reinsediamento, inclusione e integrazione con le iniziative degli Stati membri per rendere pienamente efficace la politica.

Sulla base del piano di attuazione comune, gli Stati membri dovranno elaborare i rispettivi piani di attuazione nazionali entro il 12 dicembre 2024.

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