Percorsi per il contrasto alle MGF (Mutilazioni dei Genitali Femminili)
Area Formativa: CUFPremessa
Le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) riguardano tutte le procedure che comportano l’asportazione parziale o totale dei genitali esterni femminili o altre lesioni dei genitali femminili praticate a scopi non terapeutici. Rappresentano una grave forma di violenza di genere, una palese violazione dei diritti della donna e una forma violenta di subordinazione di donne e bambine, finalizzata al controllo del corpo e del ruolo della donna nella società e basata su norme di genere e relazioni di potere asimmetriche in totale contraddizione ai principi di uguaglianza di genere. Le bambine e ragazze che le subiscono sono private della capacità di decidere sulla propria salute (fisica, mentale, sessuale e riproduttiva) e di autodeterminare i propri corpi.
Oltre che umilianti, le mutilazioni genitali sono estremamente dolorose fisicamente e traumatiche a livello psicologico. Causano complicanze a breve, medio e lungo termine legate soprattutto a patologie infiammatorie, ostetriche, psico-sessuali e esiti cicatriziali che condizionano la salute e la qualità di vita della donna e delle bambine.
Le MGF si configurano come tradizioni che segnano il passaggio dall’infanzia all’età adulta, secondo un rito per cui un’identità di genere, costruita socialmente, darebbe senso ad un’identità biologica, attraverso la manipolazione fisica del corpo. Il corpo delle donne diviene spazio simbolico-culturale della costruzione sociale e identitaria di gruppo.
Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile adottati dalle Nazioni Unite nel settembre 2015 contemplano, fra gli altri, l’eliminazione entro il 2030 di pratiche intollerabili come le MGF e i matrimoni precoci. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’UNICEF (2016), circa due terzi degli uomini e delle donne, nei paesi in cui le MGF sono comuni, affermano di volervi porre fine e si dicono contrari alla reiterazione di questa pratica nelle loro comunità.
L’Italia è stato uno dei paesi sostenitori della risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite 67/146 di messa al bando universale delle MGF adottata nel dicembre 2012.
Ha inoltre ratificato diverse convenzioni internazionali che condannano le MGF, tra cui la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul), il primo trattato regionale che riconosce l’esistenza delle MGF in Europa e l’esigenza di affrontare questa problematica in maniera sistematica, aumentando ed implementando le misure preventive, di protezione e sostegno alle donne e alle ragazze, rivolgendosi alle comunità coinvolte, alla cittadinanza in generale e a coloro che lavorano nei settori interessati.
A livello globale, il COVID-19 ha minacciato fortemente i risultati raggiunti nella lotta per porre fine alle Mutilazioni Genitali Femminili (MGF). Le segnalazioni dalle associazioni, dalle attiviste e dal mondo della cooperazione internazionale, oltre che dai governi locali, sottolineano come i provvedimenti presi per contrastare la diffusione del contagio, il lockdown e la crisi economica causata dal virus abbiano fatto aumentare il numero delle giovani sottoposte a MGF. La chiusura delle scuole ha rappresentato un fattore centrale che ha costretto migliaia di ragazze vulnerabili a restare a casa senza poter contare sulla protezione offerta dai loro insegnanti; inoltre, le associazioni e le attiviste sono state costrette a rispettare coprifuoco e limitazioni negli spostamenti. L’UNICEF, in un recente rapporto, stima che altri 68 milioni di ragazze subiranno mutilazioni genitali da qui al 2030 se non vi sarà una forte accelerazione nell’impegno per porre fine a questa pratica.
Non solo nei Paesi di provenienza, ma anche nei Paesi che ospitano bambine e ragazze provenienti da luoghi in cui le MGF sono diffuse è fondamentale mantenere alta l’attenzione su questa forma di violenza di genere. Porre fine alle MGF richiede collaborazione fra tutti gli attori interessati, tra cui decisori politici ad ogni livello, la società civile con tutti i suoi movimenti e gruppi per la tutela dei diritti delle donne e delle bambine, le figure chiave di servizi pubblici come gli insegnanti, gli operatori sanitari e le forze dell’ordine, come anche i leader religiosi e di comunità. L’azione per il contrasto alle MGF, peraltro, si configura come uno strumento che può favorire il potere e l’azione delle ragazze e delle donne di autodeterminarsi e di esercitare i propri diritti umani, costruendo il proprio futuro e la propria comunità. Per cui, promuovere un’azione volta all’eliminazione delle MGF significa anche lavorare per l’uguaglianza di genere e per l’empowerment delle donne. Il CERSAG (Centro Regionale per la Salute Globale), insieme a CIDIS Impresa Sociale – ETS, per conto della Regione Umbria ha realizzato a partire dal 2020 un progetto che ha inteso approfondire e contrastare il fenomeno delle MGF nel territorio regionale, sensibilizzando il personale socio-sanitario e favorendo lo sviluppo di attività di prevenzione, assistenza e riabilitazione per le donne e le bambine sopravvissute ed a rischio MGF.
Questo seminario è l’ultima azione prevista dal progetto “Le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF): un fenomeno globale da conoscere e prevenire” e può essere l’occasione per valutare quanto fatto finora, nonché per rilanciare nuove opportunità attraverso la rete di collaborazioni che pian piano si è costruita attorno alle attività.
Tutte le professioni Sanitarie, Operatori del Terzo settore, Operatori del sistema di accoglienza per richiedenti asilo, Operatori degli Enti locali e delle zone sociali, Dirigenti, docenti e operatori del sistema scolastico, Studenti, Avvocati, Giornalisti, Operatori delle Forze dell’Ordine.
Per aderire all’iniziativa cliccare il tasto ISCRIVITI.
Il termine per le iscrizioni è fissato entro il 26/6/23
Saranno accettate iscrizioni fino a completamento dei posti previsti pari a 100
Sonia Ercolani, Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, sonia.ercolani@villaumbra.it
Alessio Sciurpa, Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, alessio.sciurpa@villaumbra.it
Tel. 075-5159737